"Cultural Farm" di Fondazione Italiana Sommelier Sicilia
la Cultural Farm di Fondazione Italiana Sommelier Sicilia nel 2016 raccoglierà fondi per il completamento degli scavi di Campanarazzu (Misterbianco).
Per il completamento degli scavi e la realizzazione delle strutture a supporto per rendere pienamente fruibile e visitabile l’area archeologica non ci sono finanziamenti a nessun livello, come spesso accade per il nostro patrimonio “sommerso”: si procederà con donazioni e iniziative spontanee.
Fondazione Italiana Sommelier Sicilia supporterà per un anno il Progetto Campanarazzu, con un euro simbolico a partecipante, a gravare sul costo di tutti gli eventi, i Corsi, le degustazioni, oltre che con tutte le donazioni che iscritti, sommelier, aspiranti sommelier, appassionati vorranno destinare volontariamente, grazie al materiale informativo realizzato appositamente.
Il Presidente per la Sicilia Orientale di Fondazione Italiana Sommelier, Paolo Di Caro, spiega le ragioni dell’iniziativa:
“Il vino è cultura, arte, visione. Il nostro obiettivo principale è diffondere la cultura del vino in tutte le sue forme, attraverso contaminazioni continue, promuovendo ogni fermento capace di dare un senso alla nostra voglia di futuro.
Per questo nasce la nostra Cultural farm. Dal 2016 tutte le degustazioni e gli eventi a pagamento prevederanno un euro a partecipante da destinare alla Cultural farm e devoluti integralmente al Progetto scelto per l’anno, con una grande cerimonia di consegna nella quale cultura e vino saranno i protagonisti assoluti.
Ogni anno sceglieremo una causa diversa. Tutto il 2016 sarà dedicato a Campanarazzu, uno dei più suggestivi scavi archeologici del mondo, che ha riportato alla luce l’antica Chiesa Madre sepolta dalla lava dell’eruzione del 1669 che ricoprì l’intero Comune, incredibilmente intatta dopo secoli e fiumi di magma che per anni l’hanno ricoperta, protetta, occultata. La stessa lava che rende ricchissimo il terroir dei vini dell’Etna, che lo sta rendendo famoso nel mondo, che conferisce carattere, struttura ed eleganza ai “frutti” della vite. Siamo lieti di questa collaborazione con la Fondazione Monasterium Album, che ha promosso e seguito gli scavi, e ci auguriamo che possa produrre i frutti sperati: una goccia nell’oceano, ma simbolicamente molto significativa per chi ha a cuore la cultura e il patrimonio identitario della Sicilia”.
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